L’importanza di vivere la sicurezza come un valore e non come un obbligo normativo.
Lo scorso 12 giugno, al 3E Lab di Novara, abbiamo dato avvio all’iniziativa del SAFETY DAY, un appuntamento periodico che, attraverso il contributo di ospiti d’eccezione, ha l’obiettivo di fornire ai collaboratori una “cassetta degli attrezzi”, anzi una “cassetta dei comportamenti”, da mettere ogni giorno in pratica in ambito sicurezza.
“La sicurezza sul lavoro non è solo una normativa da rispettare, è un impegno concreto verso il benessere di chi lavora” è intervenuto Paolo Ferrari “In nostro obiettivo è creare un ambiente in cui ciascun collaboratore si senta sostenuto e in grado di raggiungere il suo pieno potenziale”.
Negli ultimi anni il concetto di sicurezza nel lavoro si è evoluto, spostandosi dall’essere incentrato principalmente sulla salvaguardia dell’incolumità dei lavoratori, ad una visione più ampia che include il benessere del lavoratore e l’engagement delle persone. Questo cambiamento riflette un’attenzione crescente verso la sicurezza come elemento chiave per promuovere un ambiente lavorativo sano, valoriale e produttivo.
Con questo obiettivo Comoli Ferrari attiva iniziative di questo genere: un incontro che ha raggruppato oltre 100 collaboratori, rivolto ai Responsabili dei 112 punti vendita e ai Responsabili Polo. L’appuntamento ha voluto focalizzarsi sul concetto di leadership, con l’obiettivo di trasmettere il messaggio che la sicurezza deve essere un comportamento per essere ritenuta prioritaria nelle attività di tutti giorni, e come tale deve essere condiviso e trasmesso ai propri colleghi.
Lo ha fatto coinvolgendo manager e personalità provenienti dal mondo della sicurezza e dello sport come Beppe Carella, manager del mondo ICT e CEO, l’ingegnere Veronica Bonanomi Co-Founder e CVO di HSEquipe e, special guest, il telecronista sportivo Guido Meda.
“Siamo qui perché vivere un evento del genere, significa sfidare lo status quo, de ‘L’abbiamo sempre fatto così’. Significa sapere che se i collaboratori vivono bene, questo traspare all’interno del team e anche nei confronti dei clienti.” Introduce Beppe Carella aprendo il suo intervento. E aggiunge “Non mi prendo cura di te perché devi lavorare di più (questo è solo un sottoprodotto), ma perché è importante che la tua vita sia di qualità. E come azienda me ne assumo il costo, ma un costo che porta valore e che voglio sostenere”.
“Avere il coraggio di cambiare e innovare il concetto di sicurezza non è solo uno ‘slogan’, ma la dimostrazione concreta di attenzione ed attuazione della cura per le persone! Questo vuol dire avere la consapevolezza che un ambiente di lavoro sicuro e protetto non solo limita rischi e riduce gli incidenti, ma bensì trasmette ed alimenta quella sicurezza fisica e psicologica che genera il benessere dell’organizzazione e delle sue persone.” Condivide Veronica Bonanomi.
In questo contesto si inserisce il progetto aziendale “Safety First”, che mira ad aumentare la cultura della sicurezza sul posto di lavoro e a sensibilizzare maggiormente i collaboratori sull’importanza di essa: “i primi protagonisti attivi della sicurezza sul lavoro siamo proprio noi.” Ricorda Alessandro Balletta, Facility Manager dell’azienda.
Ma è con Guido Meda che il concetto di sicurezza viene spinto “al limite”. Quale esperienza, se non il motociclismo, ci può sembrare, a primo impatto, poco sicura? E invece non è così. Perché se è vero che ogni pilota ha in sé necessariamente anche una scintilla di follia, è il primo leadership di sicurezza per sé stesso e per il suo team, proprio per poter fare la differenza. Consapevolezza la parola d’ordine più utilizzata da Meda. Con la sua testimonianza il telecronista confessa di come, attraverso la sua esperienza professionale sui circuiti e frequentando i piloti - garanti della propria incolumità e di quella altrui - sia onestamente cambiato il suo atteggiamento nei confronti della sicurezza.
“L’evento si inserisce nei progetti di un’offerta formativa nuova, innovativa e coinvolgente, per tutti i nostri collaboratori” Conclude Ferrari.