Il progetto CEI PRJ-3517 aggiorna le prescrizioni per i lavori sugli impianti elettrici, con riferimento a qualsiasi livello di tensione e tipologia impiantistica, siano essi fissi, mobili, permanenti o provvisori.

Si è recentemente conclusa l’inchiesta pubblica del progetto CEI PRJ-3517, destinato a diventare la sesta edizione della norma CEI 11-27.
La norma CEI 11-27 È la norma tecnica di riferimento in Italia per l'esecuzione dei lavori elettrici e, in particolare, di sicurezza elettrica, essendo richiamata esplicitamente dal D.Lgs. 81/2008.  Specifica le procedure per la sicurezza durante le attività su impianti elettrici, incluse quelle ad essi connesse e nelle loro vicinanze. Si applica a tutti i lavori elettrici, sia diretti che indiretti, e copre impianti di ogni tipo e livello di tensione. 
La CEI 11-27 è stata aggiornata nel 2021, con alcune modifiche significative rispetto alla precedente edizione del 2014, tra cui l'introduzione della cadenza quinquennale dell'aggiornamento della formazione per gli addetti ai lavori elettrici. 
Il progetto CEI PRJ-3517 a cui accennato, atteso in pubblicazione entro l’anno, aggiorna le prescrizioni per i lavori sugli impianti elettrici, con riferimento a qualsiasi livello di tensione e tipologia impiantistica, siano essi fissi, mobili, permanenti o provvisori.

Le novità principali includono:

  • l’adeguamento alla CEI EN 50110-1 edizione 2024;
  • nuove definizioni delle figure professionali coinvolte nei lavori elettrici;
  • la revisione delle distanze operative;
  • due nuovi allegati informativi, uno dedicato ai pericoli degli archi elettrici (arc flash) e uno alle disposizioni d’emergenza.

Tra le figure introdotte spiccano il Gestore dell’Impianto (GI), il Responsabile dell’Impianto (RI), il Gestore della Programmazione (GL) e il Responsabile del Lavoro (RL).

Un punto centrale della norma resta la definizione delle competenze: le qualifiche di Persona Esperta (PES), Persona Avvertita (PAV) e Persona Comune (PEC) determinano chi può operare sugli impianti elettrici e in quali condizioni.

Tali qualifiche non sono titoli permanenti ma attribuzioni formali del datore di lavoro, basate su istruzione, esperienza e attitudini.

L’equipaggiamento di protezione individuale assume quindi un ruolo determinante nella riduzione del rischio.
I DPI per lavori elettrici vanno scelti e impiegati in funzione della tipologia di lavoro, della tensione in gioco e dell’ambiente operativo. Tra gli elementi principali figurano elmetti dielettrici, visiere contro archi elettrici, guanti isolanti, calzature antistatiche e abbigliamento ignifugo conforme agli standard di riferimento. A questi si aggiungono i DPI specifici per attività in prossimità di quadri elettrici o in ambienti ATEX.

Attrezzature, equipaggiamenti e dispositivi di protezione individuale.

Il Titolo III del D.Lgs. 81/08 disciplina l'uso delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale, suddividendo le prescrizioni in due sezioni: il Capo I dedicato all’uso delle attrezzature di lavoro e il Capo II all’uso dei DPI. La norma CEI 11-27, all’articolo 4.6, stabilisce che ogni attrezzatura o dispositivo, a prescindere dalla tipologia, deve rispettare le norme tecniche applicabili a livello europeo, nazionale o internazionale.

La stessa norma CEI 11-27 fornisce un elenco dei DPI e attrezzi più comunemente utilizzati:

calzature, guanti e sovrascarpe isolanti; protezioni per occhi e viso; protezioni per la testa; indumenti protettivi idonei; tappeti, pedane e piattaforme isolanti; schermi isolanti, sia flessibili sia rigidi; attrezzi isolati e isolanti; aste e tondi di manovra; blocchi, avvisi e cartelli; rivelatori di tensione; apparecchi per l’individuazione di cavi; dispositivi per la messa a terra e in cortocircuito; barriere, bandiere e supporti.

Ai sensi delle direttive europee, le istruzioni e i manuali d’uso e manutenzione devono essere sempre forniti nella lingua del Paese d’impiego, in questo caso l’italiano. È fondamentale che ogni dispositivo sia utilizzato in conformità alle indicazioni del costruttore. L’operatore è responsabile della corretta conservazione, manutenzione e verifica dei DPI assegnati. Il datore di lavoro deve invece fornire gli strumenti necessari per una corretta gestione: formazione, informazione e documentazione tecnica.

Guanti isolanti.

I guanti isolanti sono regolati dalla norma CEI EN 60903 (classificazione italiana 11-31), “Lavori sotto tensione - Guanti di materiale isolante”, e si dividono in sei classi: classe 00: fino a 500 V (BT); classe 0: fino a 1.000 V (BT); classe 1: fino a 7,5 kV (AT); classe 2: fino a 17 kV (AT); classe 3: fino a 26,5 kV (AT); classe 4: fino a 36 kV (AT).

Devono riportare: simbolo del doppio triangolo, dati identificativi del costruttore/importatore, classe, taglia, mese e anno di fabbricazione, marcatura CE. I rettangoli indicano la data di primo utilizzo. A seconda della mescola (es. PVC), il costruttore può indicare una durata utile diversa (tipicamente sei mesi o un anno). 

I guanti per BT devono essere ispezionati visivamente e testati (gonfiaggio o arrotolamento) prima dell’uso; quelli per AT richiedono verifiche semestrali con prova di tenuta a tensione (spesso si preferisce la sostituzione). Tutte le operazioni devono rispettare quanto previsto dal libretto d’uso e manutenzione. È da evitare l’abitudine di lasciare guanti depositati in cabina MT/BT: i DPI devono essere assegnati all’operatore, non “trovati sul posto”.

Elmetti isolanti.

Regolamentati dalla norma CEI EN 50365 (classificazione italiana CEI 11-73), sono destinati a impianti di categoria 0 e I. La norma definisce le prestazioni elettriche che devono essere garantite, oltre (o in alternativa) alle caratteristiche meccaniche previste da UNI EN 397 o UNI EN 812.

Occhiali e visiere.

Gli occhiali proteggono esclusivamente gli occhi e devono riportare marcatura CE, costruttore, sigla del DPI, data di fabbricazione e nota informativa.
Le visiere (spessore minimo 1,4 mm) devono essere in materiale isolante e proteggere dagli effetti termici dell’arco elettrico e dai raggi UV.
La norma di riferimento per entrambi è la UNI EN 170:2003.

Vestiario ignifugo.

Gli indumenti devono proteggere da arco elettrico diretto o indiretto in BT, sia a contatto sia a distanza ravvicinata. Devono riportare: marcatura CE, costruttore, sigla DPI, data di produzione, nota informativa. La norma di riferimento è la CEI EN 61482 (CEI 78-21).

 

Attrezzi isolati e isolanti.

Rientrano nella norma CEI EN IEC 60900 (CEI 11-16). Gli attrezzi devono indicare: costruttore o marchio, modello, doppio triangolo con tensione massima d’uso (prima della “V”), anno di costruzione (dopo la “V”), norma di riferimento. 

Si distinguono in:

- Isolati: conduttori rivestiti in materiale isolante;

- Isolanti: realizzati interamente in materiale isolante;

- Ibridi: isolanti rinforzati con inserti conduttivi.

 

Tappeti isolanti.

Regolamentati dalla CEI EN 61111 (CEI 78-10), sono destinati alla protezione nei lavori sotto tensione, specialmente con uso di guanti, in zone ben delimitate (es. quadri BT in cabina).

 

Rivelatori di tensione.

Fanno capo alla CEI EN 61243 (CEI 11-45), con particolare attenzione a:

- Parte 1: rivelatori capacitivi (>1 kV AC);

- Parte 2: rivelatori resistivi (1–36 kV AC);

- Parte 5: sistemi VDS.

 

Dispositivi di messa a terra.

Normati da CEI EN 61230 (CEI 11-40) e CEI EN 61219 (CEI 11-34), sono fondamentali per la messa a terra e in cortocircuito tramite dispositivi portatili o lance.

 

Aste isolanti.

Le norme CEI EN 60832-1 (CEI 78-14) e CEI EN 60832-2 (CEI 78-15) stabiliscono le caratteristiche dielettriche e geometriche delle aste e degli attrezzi adattabili.

 

Teli isolanti.

Regolati dalla CEI EN 61112 (CEI 78-11), proteggono contro contatti accidentali e archi elettrici da cortocircuito. Devono essere sottoposti a prove di tensione secondo le prescrizioni indicate dalla norma.

 

Formazione, verifica e responsabilità.

In un contesto in cui aumentano gli impianti connessi, i veicoli elettrici e le fonti rinnovabili, l’attenzione alla sicurezza e alla protezione individuale non può che rafforzarsi. I DPI rappresentano l’ultima barriera tra il rischio elettrico e l’operatore: la scelta, la formazione e la gestione di questi dispositivi devono essere integrate in un processo più ampio e strutturato, in linea con le prescrizioni normative più aggiornate

L’adozione dei DPI deve essere dunque accompagnata da una formazione mirata, che comprende la conoscenza tecnica degli strumenti, l’addestramento pratico all’uso e la verifica periodica delle competenze.
La nuova edizione della CEI 11-27 richiede che tali attività siano formalizzate e documentate, in linea con le responsabilità attribuite al datore di lavoro e alle figure di riferimento aziendali. L’obiettivo è garantire che ogni lavoratore sia non solo dotato dei DPI necessari, ma anche pienamente consapevole dei rischi e in grado di operare in condizioni di sicurezza reale, in tutti i contesti di lavoro elettrico.